Roberto Bombarda - attività politica e istituzionale | ||||||||||||||||||||||||||||
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Trento, 9 aprile 2013 “Puntare sull’educazione all’imprenditorialità è l’investimento col maggior rendimento sicuro che l’Europa possa fare in questo momento”. E’ quanto afferma la Commissione europea nel documento ufficiale “Piano d’azione Imprenditorialità 2020 – Riaccendere lo spirito imprenditoriale in Europa”, pubblicato nello scorso mese di gennaio. E l’educazione all’imprenditorialità è l’oggetto del disegno di legge depositato oggi dai capigruppo di maggioranza, con la prima firma di Roberto Bombarda e con la condivisione dei consiglieri Lunelli, Chiocchetti, Dallapiccola, Zeni, Firmani e Magnani. “Per poter espandere la platea dei potenziali giovani imprenditori – scrivono i promotori - occorre che tutti i giovani possano considerare la possibilità e l’opportunità di diventare imprenditori. Ed a questo fine dovranno essere informati, formati e seguiti attraverso appositi programmi e centri di competenze che in altri paesi europei sono ormai entrati nella prassi quotidiana”. I promotori ricordano le iniziative già avviate dalla Provincia e da alcune organizzazioni imprenditoriali, quali la Cooperazione e Confindustria. Ma scopo di questa proposta di legge è quello di evidenziare gli esempi, le buone pratiche e le opportunità, sia a livello locale/nazionale, sia a livello europeo e di proporre il “salto di qualità”. “Da iniziative occasionali o riferite a poche centinaia di potenziali utilizzatori – affermano i promotori della proposta di legge - occorre passare ad attività strutturate, correttamente pianificate e gestite, con il pieno coinvolgimento di tutti gli attori interessati. Poiché nessun giovane deve essere lasciato fuori da questo tipo di operazione, che è al tempo stesso un investimento educativo e culturale, ma pure un investimento sul futuro economico e sociale del territorio”. Affinché l’imprenditorialità non rimanga un concetto meramente teorico, ma venga trasmessa in modo concreto e dinamico, è fondamentale il partenariato pubblico-privato, una stretta collaborazione fra scuola e mondo del lavoro. E’ altresì indispensabile che le competenze acquisite a scuola trovino un riscontro pratico, sia attraverso esperienze formative in contesti aziendali, che attraverso visite guidate in azienda e metodi di apprendimento alternativi, come le simulazioni di impresa. La collaborazione scuola-impresa dovrebbe tradursi concretamente in un sistema che possa favorire l’orientamento e l’incontro fra studenti e mondo del lavoro. La proposta indaga diverse iniziative avviate in alcuni Paesi europei, raccolte a Bruxelles dal consigliere Bombarda presso il Comitato delle Regioni dell’Unione europea, per soffermarsi sull’esempio della Finlandia, vero pioniere in questa materia. Qui si inizia a discutere del problema già a metà degli anni ‘90. E’ un periodo di recessione economica: a causa del crescente tasso di disoccupazione, l’educazione all’imprenditorialità entra nei programmi di politica industriale e del lavoro. L’idea è che i giovani vengano educati a considerare l’auto-impiego almeno una volta nell’arco della vita lavorativa, piuttosto che cercare sempre di essere occupati al servizio di terzi. Il nuovo disegno di legge tenta dunque di promuovere sul territorio provinciale quella ‘rivoluzione culturale imprenditoriale’ così fortemente auspicata in tutta Europa come primo passo concreto e indispensabile per uscire dalla crisi economica. Dal punto di vista della tecnica legislativa, opera alcune modifiche alle leggi provinciali sulle imprese, sulla scuola, sui giovani e sulle politiche sociali. Proponendo, tra le altre cose, l’introduzione del reddito di garanzia per i giovani di età inferiore ai 35 anni, laureati o specializzati all’estero, che vogliano fare ritorno in Trentino. |
ROBERTO
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